Il Poeta di Genova: Fabrizio De Andre'

Souvenir

L’INTERESSE PER LA FRANCIA E LA SUA MUSICA

… Dai primi anni 60, cioè da quando ero un ragazzino, sono affascinato dalla Francia e dalla sua musica. Sono andato la prima volta a Montecarlo, Nizza e Cannes con una gita organizzata non ricordo più da chi. Eravamo tutti gli amici della compagnia con qualche genitore a seguito, con un pulman, e se non ricordo male… qualcuno ad un certo punto del viaggio ci propose qualche pentola o elettrodomestico da comprare… non mi risulta che qualcuno di noi acquistò qualcosa… L’eccitazione tra noi ragazzi era forte e visitammo quelle località divertendoci molto. Di quella giornata di tanti anni fa conservo un bellissimo ricordo… con qualcuno della compagnia ci frequentiamo ancora, anche se naturalmente non con la frequenza quotidiana di allora. Sono tornato molte volte in quei posti e la maggior parte delle mie vacanze le trascorro in questo Paese… Ho ancora però negli occhi e nella testa l’orchestrina che suonava davanti ad un ristorante nella piazza del Casino di Montecarlo. Già mi piaceva quella musica che ogni tanto ascoltavo alla radio, e ascoltarla in Francia mi affascinò. Tutt’oggi quando torno in quei posti mi soffermo ad ascoltare la musica delle orchestrine davanti ai ristoranti ( a volte, non molto spesso, devo dire che mi soffermo anche dentro ai ristoranti per gustare oltre alla musica anche qualche buon piatto della cucina locale… La musica si sà è il nutrimento dell’anima, ma al corpo che gli diamo da mangià…? E poi con un buon cibo sulla tavola… come dire… la musica è più bella?



YVES MONTAND





Souvenir

IN QUEGLI ANNI…
In quegli anni in Italia conoscevamo il mitico Gilbert Becaud, la mitica Edith Piaff, il mitico Yves Montand e pochi altri. C’era già qualche palato fine che già, però, era in grado di “gustare” musica non altrettanto popolare da noi, ma non per questo di minore qualità. La Francia può vantare, credo, di aver dato i natali ad una categoria di artisti che non trova eguali nelle altre parti del mondo… vuoi per la lingua, vuoi per l’ironia, per le voci o forse anche per “l’aria di Parigi”. Naturalmente sto parlando degli “chansonniers”: un meraviglioso impasto di musica spesso fatta di melodie molto semplici e ripetitive e quindi non artificiali, di sferzante ironia a volte, di autentica poesia spesso, di piccole cose semplici del vivere quotidiano… Mi sento molto tranquillo nel dire che gli chansonniers francesi sono i padri dei nostri cantautori italiani. In quel tempo De Andrè iniziava il suo percorso artistico e spesso si ispirava a questi uomini. Avete presente “Le Passanti”? E’ una stupenda canzone di uno di questi artisti: “Les Passantes” di Georges Brassens, che a sua volta la mise in musica prendendola da una poesia di Antoine Pol che a sua volta aveva ripreso un pensiero poetico già espresso da Baudelaire. Secondo il mio parere è una bellissima descrizione del rapporto uomo – donna e ogni volta leggere quel testo e cantarlo mi emoziona, e la melodia semplice che l’accompagna lo rende sublime. Avete mai ascoltato “Morire per delle idee”? E’ un’altra canzone di Brassens, e “La marcia nuziale”? altrettanto! Nella serie di “link” che vi propongo in questo sito troverete tutti questi brani con i relativi testi e per questo devo ringraziare l’impegno degli autori dei siti in questione. Vi dicevo della melodia, mai complicata, ma spesso composta da pochi accordi e qualche “trovata” musicale che rende ancora meglio l’ironia o la poesia o certe “frasi” della nostra vita. Quando conducevo un programma radiofonico usavo definire le melodie delle canzoni di De Andrè: “universali” non trovando altro termine per definire l’ovvietà di quella musica per quel testo, naturalmente in senso positivo (forse è la prima volta che si sente usare il termine “ovvio” in senso positivo). Intendevo dire che sono melodie già esistenti nella “matassa” (passatemi il termine) dell’universo e che lui coglieva come un filo di lana si può cogliere da una matassa, delicatamente, cercando di non scomporne la delicatezza e la morbidezza e lasciandola quindi pressochè intatta e pronta per un’altra operazione dello stesso tipo. Oppure, per spiegarmi meglio, no… non serve!… Avete presente “Bocca di rosa”?


IL MIO PELLEGRINAGGIO A PARIGI E RELATIVA VISITA AI “MITI”…ecco dove riposa Yves Montand…
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